lunedì 12 settembre 2011

L'aula, la dialettica, la democrazia


Ecco il video e la trascrizione dell'intervento che ho fatto oggi in aula.
Buona visione e buona lettura!



Siamo usciti tutti un po’ provati dalle nottate di fine luglio, non solo perché abbiamo approvato una delibera difficile, ma anche perché abbiamo assistito a un certo modo di fare politica, a un certo modo di fare opposizione, a un certo modo di vivere l’aula.

Non vi posso nascondere che quei giorni mi hanno lasciato addosso una profonda sensazione di disagio e una sincera preoccupazione per il futuro. Forse molti di voi ci avranno fatto l’abitudine, ma vi garantisco che entrare qui dentro e vedere che il dibattito è spesso un finto dibattito, e che nessuno ascolta nessuno perché nessuno dice niente, è uno spettacolo che definirei quasi angoscioso.
E mi perdonerete, mi perdoneranno in particolare i colleghi più anziani, se questo intervento potrebbe suonare come un segnale di presunzione. Niente affatto. È la semplice opinione di un ventitreenne che ha ancora la voglia e la determinatezza di dire che c’è-qualcosa-che-non-funziona. E peraltro, guarda caso, è l’opinione comune di moltissimi colleghi, non necessariamente giovani, che sono alla prima esperienza in quest’aula. “L’ingenuità”, si dice a volte…

E non vi posso, e non vi voglio nascondere il mio sconcerto, quando ho assistito alla confessione di un consigliere della vostra minoranza, che sorridente e addirittura divertito, diceva a un mio collega di maggioranza che se foste stati voi al governo di questa città avreste dovuto, per forza di cose, introdurre l’addizionale Irpef, e noi, dai banchi dell’opposizione, avremmo replicato lo stesso teatrino ostruzionista che avete messo in scena voi.
Ma... vi sembra una cosa normale?
No, davvero, fermiamoci un attimo perché poi nella confusione sembra quasi che i meccanismi cerebrali si inceppino e poi ci illudiamo che sia normale quello che normale non è affatto.

E, permettete, io mi sono già stufato delle pacche sulle spalle e degli sguardi quasi pietosi che tutti i consiglieri più anziani, della mia parte politica e della vostra, mi rifilano, dicendo: “è sempre stato così, è la prassi!”, come a voler dire “cià, dai, lascia che ti insegni un po’ io come vanno le cose in politica”.
Io credo, è naturale, che il problema non sia opporsi a un provvedimento che non si condivide, ci mancherebbe altro. Il problema è il modo in cui lo si fa e l’alternativa che si propone. Il problema è il livello a cui si porta la discussione, e la serietà e la dignità con cui si sta qui dentro.

Vedete, spesso parlate – e parliamo – dell’allontanamento dei giovani dalla politica, del loro preoccupante disinteresse. Beh, mi vien da dire, sfido io a interessarsi. Sfido io, quando l’immagine che diamo, qui fuori da quest’aula, è quella di un luogo mortificato, svuotato, svilito del suo significato e del suo immenso valore democratico. E quello che dovrebbe essere il regno della dialettica democratica, io l’ho visto più spesso trasformarsi in un mercato del pesce, altro che democrazia.

E la mia critica, qui, va oltre le parti politiche. Non dimentico certo che spesso le opposizioni di centro sinistra, nel parlamento e nelle assemblee locali, hanno cavalcato le stesse identiche logiche.
Ma il punto è proprio questo.
Perché non troviamo il coraggio, noi, qui e ora, di cominciare una rivoluzione nel modo di fare politica. È ambizioso, lo so, ma proviamoci qui, a Milano, adesso e insieme. D’altronde siamo solo all’inizio! Mettiamo da parte quello che è successo e cominciamo da capo. Con i giovani consiglieri in prima linea e insieme a tutti quelli che vorranno seguirci.

Perché non stringiamo un patto di onestà, un codice d’onore, con cui ci impegniamo a rispettare il nostro tempo e il nostro lavoro, a dibattere, magari anche a scontrarci, ma sempre con onestà e con serietà, impegnandoci per tenere sempre alto il livello della discussione. E allora sì, ripensiamo il regolamento ma ripensiamo anche ai nostri comportamenti, e al messaggio che lanciamo fuori di qui.
E ricordiamoci che la disaffezione, il malcontento, la rabbia della gente non passa solo, e non passa tanto dalle misure impopolari che una giunta è costretta a prendere, quanto dal clima politico che noi, temporanei rappresentanti di chi sta qui fuori, istauriamo qui dentro.

È per questo che mi auguro (e ci auguro) che la nuova stagione, che non è non solo quel partigiano “vento che cambia”, ma una trasversalissima necessità di serietà e di dignità, sia da oggi il nostro faro e la nostra comune intesa per proseguire i lavori negli anni che verranno.
Grazie.

mercoledì 7 settembre 2011

Ripartiamo dalla comunicazione: novità ATM

Settembre è il nuovo inizio, o forse quello vero.
Settembre riporta l'entusiasmo del trenta di maggio, con tutto lo sciame di idee e di buona volontà.
Settembre, però, si porta anche dietro un elemento in più, che è la prima consapevolezza dei mezzi a mia disposizione per contribuire propositivamente ai nostri lavori, che è la comprensione di come infilarsi negli ingranaggi che governano il Consiglio, la Giunta, la stampa, la città, e dare concretezza al mio ruolo.
La pausa estiva ha smaltito i bollori e le nausee di fine luglio, dopo quelle nottate con annesso sconcerto che vi ho raccontato nell'ultimo post qui sotto ("C'è qualcosa che non va"). Peraltro sul sul tema (ostruzionismo, diritti della minoranza, livello del dibattito, regolamento dell'aula...) c'è ancora tutto da fare. E vi racconterò prossimamente le mie riflessioni aggiornate.

"Il tempo delle scelte obbligate", così sono stati definiti i primi mesi di questa consigliatura. Expo, addizionale Irpef, nuove tariffe Atm... scelte obbligate che però, in quanto tali, vanno più che mai raccontate, sviscerate, spiegate, comunicate. Proprio come non si è fatto fin'ora.

Biglietto a un euro e cinquanta, ad esempio. E poi le nuove agevolazioni, i nuovi servizi... Alzi la mano chi ha ricevuto una spiegazione completa del come del cosa e del perchè.
Ci provo qui, con un po di ragioni e qualche numero. Continuerò insieme a tutti quelli che avranno voglia di seguirmi nelle prossime settimane tra i mercati della città. Perchè è necessario sapere.


Cosa migliora:
§  Mezzi gratis per gli over65 con ISEE minore di 16.000 € (sono circa 140mila anziani su 230mila over65 totali, quindi più della metà) 
§  10 linee di Bus Notturni a partire da quest’autunno (inizialmente nel week-end)
§  Validità del biglietto: da 75 a 90 minuti
§  Non più “riduzione studenti” ma “riduzione under26”, per agevolare i giovani lavoratori
§  Mai più orario estivo a luglio
§  Piano delle corsie preferenziali

Cosa aumenta: 
§  Biglietto ordinario urbano: da 1 € a 1,50 €
§  Carnet 10 viaggi: da 9,20 € a 13,80 €
§  Giornaliero: da 3 € a 4,50 €
§  Settimanale: da 6,70 € a 8,40 €

Cosa non cambia:
§  Abbonamento annuale
§  Abbonamento mensile


Ma… perché? Era proprio necessario?
Ecco alcuni dati: 
§  37 milioni, i tagli del Governo e della Regione Lombardia per il trasporto pubblico locale;
§  30 milioni, i nuovi costi che il Comune deve pagare ad ATM dal 2012 per l’entrata in funzione delle nuove fermate della M3 fino a Comasina e per la prossima apertura della M5;
§  46 milioni, i maggiori ricavi previsti per il 2011 dall’aumento del biglietto  (18 milioni nel 2010).


I miti da sfatare:
La Moratti non avrebbe aumentato il biglietto.
È falso. Nell’ultimo bilancio approvato si prevedevano 19 milioni di nuovi incassi (nel 2010) grazie all’aumento del biglietto.

Avete aumentato i prezzi del 50%.
È falso. Considerando sia gli aumenti del biglietto, sia le agevolazioni per gli anziani, sia gli abbonamenti rimasti invariati, l’aumento complessivo è inferiore al 15%.

Avete aumentato i prezzi più di quanto hanno fatto Provincia e Regione.
È falso. La Provincia ha aumentato le tariffe del trasporto interurbano del 20%, la Regione ha aumentato le tariffe ferroviarie del 23%.

Avete aumentato i prezzi ma la qualità del servizio non cambia.
È falso. Certo, molto resta ancora da fare, ma i maggiori costi che il Comune deve sostenere sono dettati anche dalla recente apertura del prolungamento della M3 e della prossima apertura della M5. Inoltre, da quest’autunno, verranno attivate 10 linee capillari di autobus in servizio tutta la notte. E poi più corsie preferenziali, quindi più velocità di spostamento, e basta con l’orario estivo a luglio.

Nelle altre città europee i mezzi costano di meno.
È falso. Per citarne alcune: Londra circa 2.8 €, Berlino 2.10 €, Parigi 1.70 €, Barcellona 1.45 €.