lunedì 24 ottobre 2011

Mezzi pubblici: agevolazioni e novità

Il 18 ottobre abbiamo votato la delibera per il riordino dei titoli di viaggio di ATM e per le nuove agevolazioni tariffarie. E nonostante l'opposizione non abbia votato a favore (a mio giudizio inspiegabilmente, visto che si parlava di agevolazioni), ci sono stati almeno due aspetti positivi, nel merito e nel metodo.
Nel metodo, la discussione è stata finalmente (quasi) degna di una nota positiva dal punto di vista della dialettica d’aula. Tradotto, niente ostruzionismo ma solo emendamenti ragionevoli nel numero e nel contenuto (seppur non sempre condivisibili, ma questo ci sta), che hanno arricchito e migliorato il contenuto della delibera. Gli emendamenti, peraltro, sono stati presentati sia dall’opposizione che dalla maggioranza, riaffermando di fatto l’imprescindibile ruolo del consiglio comunale come organo di indirizzo dell’attività politica.
Nel merito, invece, la delibera si prestava a grandi spandimenti, elargizioni e profusione di bontà. Naturale, visto che si trattava di una provvedimento sulle agevolazioni: come dire, scateniamo la fantasia e speriamo che avanzi qualche soldo per realizzare i nostri desideri (che sono poi quelli di molti cittadini).
E allora, date queste premesse, come scegliere dove spendere (o meglio, dove non guadagnare) i pochi milioni disponibili? Con una strategia ben precisa: tutela delle categorie più deboli e incentivi sugli abbonamenti piuttosto che sui biglietti singoli. Per tutto il resto, massimizzazione degli impatti positivi e minimizzazione dei costi (ovvero, emendamenti low-cost).
Ci siamo riusciti? Direi abbastanza.
Non ho mai condiviso le intenzioni di Giuliano Pisapia (già dalla campagna elettorale) in merito agli abbonamenti gratuiti per gli over65. Niente contro gli anziani, per carità: semplicemente in un ragionamento di priorità, con oltre 30 milioni di minori introiti (tanti sarebbero quelli a cui avremmo rinunciato se tutti gli over65 avessero ottenuto la gratuità, indipendentemente dal loro reddito) forse il gioco non vale la candela: ovvero forse varrebbe la pena di incassare per investire di più nel miglioramento del servizio. Per fortuna i vincoli dettati dal bilancio hanno perlomeno fatto sì che venisse inserito un tetto ISEE (pari a 16.000 euro) al di sopra del quale non c’è la gratuità. E, come conseguenza, i mancati introiti si riducono al massimo a 18 milioni. L’opposizione attacca – forse giustamente – argomentando che Pisapia ha promesso ma non ha mantenuto. È in parte vero. A me vien da dire: paradossalmente, meglio così…

Unica e ultima nota, con un pizzico di soddisfazione (sono le prime) il primo emendamento da me presentato e approvato all'unanimità: venerdì e il sabato, biglietto ordinario urbano da 1,50 euro è valido fino alle ore 6 del mattino se obliterato dopo mezzanotte.

Ecco tutte le nuove agevolazioni (in vigore dal 1 dicembre):
  • L’abbonamento è gratuito per tutti i residenti a Milano con età superiore ai 65 anni e Isee inferiore ai 16.000 euro;
  • L’abbonamento ridotto, prima riservato ai soli studenti, si estende a tutti i giovani fino a 26 anni, anche lavoratori (mensile: 17 euro; annuale: 180 euro);
  • Nelle domeniche di blocco del traffico il biglietto ordinario da 1,50 vale come un giornaliero;
  • I genitori con famiglie numerose (più di 4 figli) hanno una riduzione del 50% (150 euro anziché 300) sull'abbonamento annuale;
  • È possibile trasportare gratuitamente le biciclette su tutte le linee della metropolitana dall'inizio del servizio alle 7 e dalle 20 alla fine del servizio, e sempre nel weekend. Sempre trasportabili gratuitamente le biciclette pieghevoli.
  • Il venerdì e il sabato, biglietto ordinario urbano da 1,50 euro è valido fino alle ore 6 del mattino se obliterato dopo mezzanotte. Il biglietto per la rete notturna erogato dai parcometri vale anch’esso fino alle ore 6.