giovedì 19 luglio 2012

Politiche di adattamento al clima. Milano si avvicina all’Europa

Eppur si muove. Sarà il caldo record di questi giorni, saranno le occasioni finalmente prese al volo, sarà quel che volete: a Milano si comincia a parlare di politiche di adattamento al clima, misure da prendere per tutelare persone, risorse naturali e infrastrutture dai fenomeni più violenti dovuti al cambiamento climatico, come esondazioni, ondate di calore, forti temporali.
Certo, sul fronte delle politiche ambientali i passi fatti in questo anno dall’amministrazione arancione sono stati molti: il rinnovo del Patto dei Sindaci (approvato il 9 luglio in Consiglio Comunale), il lavoro dei tecnici sul Piano per l’Energia Sostenibile e il Clima (PAES, mai approvato dall’aula ai tempi della Moratti), la partecipazione ai bandi Smart Cities, gli sforzi – e i primi risultati tangibili – sul tema dell’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare.
Oggi si aggiunge un altro pezzo di questo puzzle, e finalmente si tratta di un passo in avanti sul tema della resilienza.
Questa di per sé è già una bella notizia, perché nonostante alcuni sforzi più o meno recenti, tanto apprezzabili quanto isolati (si pensi ai piani “caldo” e “freddo” o alla progettazione “a prova di esondazione” della linea M5), la nostra città non è mai riuscita a dotarsi di una vera e propria politica di adattamento, ovvero di quadro organico attraverso cui sviluppare quelle misure che oggi, a detta di mezza Europa, assumono un carattere così prioritario e urgente. E d’altronde lo si sa, troppo spesso in Italia ci si è arresi alla cultura dell’emergenza: reazioni scomposte ed emotive a fenomeni naturali avversi, che hanno impedito di mettere a punto con lucidità e lungimiranza strategie di lungo periodo per la tutela del territorio e dell’ambiente. Tanto più quando la “domanda politica” è quasi inesistente, come nel caso delle questioni legate al clima (al tema dell’adattamento ancor più che a quello della mitigazione).
L’occasione della svolta è stato un seminario organizzato ad Ancona nell’ambito di “EU Cities Adapt”, un programma della Commissione Europea per supportare le città nello sviluppo di strategie di adattamento al clima, a cui Milano ha scelto di partecipare l’11 luglio scorso. Il seminario ha rappresentato solo la “fase uno” di un percorso che offrirà a 21 città selezionate la possibilità di godere di consulenze personalizzate in merito alla progettazione, l’attuazione e la valutazione di politiche di adattamento, di scambiare esperienze e buone pratiche tra città, di espandere la conoscenza degli impatti urbani del cambiamento climatico.
Milano è tra i candidati, in attesa di selezione. Al di là di come andrà a finire, la buona notizia è che anche sul tema dell’adattamento il silenzio assordante del recente passato sembra aver lasciato il posto ad una sensibilità crescente e ad un attenzione che, se ben capitalizzata, potrà essere determinante per il futuro della nostra città.

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